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“Immigrazione, Integrazione e Attività sanitaria” - Relatori : dott.ssa L. Lo Curzio e dott. G. Nipitella
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Avviandosi verso la conclusione la relatrice ha detto che nella Prov. di Siracusa sono attivi e perfettamente funzionati sei Centri con un totale di 578 posti: Siracusa, Noto, Rosolini, Solarino, Priolo, e Melilli dove al Centro “La Zagara” lavora il dott. Giuseppe Nipitella al quale, senza indugio, la dott.sa Lo Curzio ha ceduto la parola per l’approfondimento del tema “Attività Sanitaria nei CAS della Prov. di Siracusa”.
Sempre con l’aiuto di immagini proiettate su schermo, il relatore è entrato nel merito della problematica riguardate lo stato di salute dei migranti, ha parlato dei percorsi operativi dell’assistenza sanitaria, delle diverse patologie riscontrate nel corso delle visite e, soprattutto, del lavoro che svolge nei due Centri di Melilli dove vengono ospitati donne singole, famiglie e minori non accompagnati.
Molti i casi umani raccontati e portati come esempio di situazioni molto dolorose: donne incinte che vivono la gravidanza con rabbia e grande disagio perché frutto di stupri e di prostituzione imposta con violenza; bambini che hanno perso i genitori in mare; ragazzi totalmente soli…È ritornato a parlare ancora dei flussi migratori, delle rotte, e della figura del migrante che, qualunque sia la denominazione che gli si voglia attribuire (migrante, rifugiato, extracomunitario, clandestino, ecc.), si tratta sempre di persone che fuggono da situazioni disumane, la gran parte senza documenti, che hanno fatto lunghi ed estenuanti viaggi prima di sbarcare, che cercano rifugio e accoglienza. Ma chi di loro ha diritto all’assistenza sanitaria in Italia? Tutti, come aveva già detto la dott.sa Lo Curzio.
Nei Centri di accoglienza i migranti ricevono le prestazioni mediche di 1° livello: visita e cure; nel 2° livello gli vengono prescritte visite specialistiche, esami ematochimici e strumentali, viene assegnato loro un codice (STP) e, quando è necessario, inviati in ospedale. Questo ha contribuito a snellire l’affollamento nei “pronto soccorso” dando spazio a chi ne ha veramente bisogno.
È molto importante la presenza del mediatore interculturale, ha detto, perché aiuta il medico ad avere un vero contatto umano con il paziente e a capirne lo stato di salute fisica e psicologica.
Attraverso l’analisi di diagrammi riassuntivi delle patologie, e della loro percentuale, rapportati anche al luogo di provenienza, il relatore ha riferito che le dermatiti sono le più frequenti: scabbia, pediculosi ma anche esiti dovuti a percosse, fustigazioni e bruciature. Altre patologie riscontrate, ma in percentuale assai minore sono: tubercolosi, malaria, varicella, gonorrea, AIDS, ebola.
Avviandosi alla conclusione, si è soffermato sulle nuove tipologie di emigrazione che dall’inizio degli anni 2000 a tutt’oggi hanno fatto assumere all’Italia il profilo bifronte di Paese immigratorio ed emigratorio: molti giovani sono usciti dal territorio nazionale e per motivi di studio o di lavoro si sono trasferiti all’estero; nel 2015 circa 57.000 giovani si sono trasferiti in Gran Bretagna.
È molto importante la presenza del mediatore interculturale, ha detto, perché aiuta il medico ad avere un vero contatto umano con il paziente e a capirne lo stato di salute fisica e psicologica.
Attraverso l’analisi di diagrammi riassuntivi delle patologie, e della loro percentuale, rapportati anche al luogo di provenienza, il relatore ha riferito che le dermatiti sono le più frequenti: scabbia, pediculosi ma anche esiti dovuti a percosse, fustigazioni e bruciature. Altre patologie riscontrate, ma in percentuale assai minore sono: tubercolosi, malaria, varicella, gonorrea, AIDS, ebola.
Avviandosi alla conclusione, si è soffermato sulle nuove tipologie di emigrazione che dall’inizio degli anni 2000 a tutt’oggi hanno fatto assumere all’Italia il profilo bifronte di Paese immigratorio ed emigratorio: molti giovani sono usciti dal territorio nazionale e per motivi di studio o di lavoro si sono trasferiti all’estero; nel 2015 circa 57.000 giovani si sono trasferiti in Gran Bretagna.
Numerosi ed interessanti interventi da parte del pubblico hanno messo in risalto altre sfaccettature della complessa problematica dell’immigrazione, ai quali i due relatori hanno risposto in maniera esaustiva. Un grande applauso e i doverosi ringraziamenti del presidente hanno concluso la serata.