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“Immigrazione, Integrazione e Attività sanitaria”
nei C.A.S. della Prov. di Siracusa.
Una tematica di scottante attualità quella affrontata nell’incontro di venerdì 4 novembre 2016, organizzato dall’Archeoclub di Lentini presso il Sant’Alphio Palace Hotel. Hanno relazionato la dott.sa Lavinia Lo Curzio, Responsabile Ufficio Territoriale Stranieri ASP 8 di Siracusa e il dott. Giuseppe Nipitella, Dirigente Medico Territoriale Stranieri ASP 8 di Siracusa.
Ha aperto la serata il presidente, prof. Pippo Cosentino, con i rituali saluti di benvenuto rivolti agli Ospiti tra cui i presidenti dei Club service locali (Fidapa, Lions e Rotary), agli illustri Relatori che ha ringraziato per la disponibilità e ai Soci intervenuti numerosi come sempre; una breve presentazione della complessa tematica in oggetto; poi ha ceduto la parola alla dott.sa Lo Curzio che ha trattato il tema “Immigrazione e Integrazione”.
Ha aperto la serata il presidente, prof. Pippo Cosentino, con i rituali saluti di benvenuto rivolti agli Ospiti tra cui i presidenti dei Club service locali (Fidapa, Lions e Rotary), agli illustri Relatori che ha ringraziato per la disponibilità e ai Soci intervenuti numerosi come sempre; una breve presentazione della complessa tematica in oggetto; poi ha ceduto la parola alla dott.sa Lo Curzio che ha trattato il tema “Immigrazione e Integrazione”.
La relatrice ha ringraziato per l’invito mostrandosi ben felice di ritrovarsi con tante persone amiche, tra cui la preside Arisco e la sottoscritta con le quali ha collaborato, agli esordi della sua carriera, per realizzare presso il Liceo Scientifico “E. Vittorini” tante attività riguardanti l’Educazione alla salute. È, poi, passata al tema della conferenza parlando di migranti, di migrazione, di flussi migratori, delle cause che li generano e di come vengono affrontati i problemi collegati nell' ASP 8 della Prov. di Siracusa.
“La migrazione è un movimento di persone e gruppi di persone da un’area geografica ad un’altra, attraverso una frontiera. È un fenomeno multidimensionale molto complesso, richiede risposte interistituzionali e determina profonde implicazioni individuali e sociali”.
Ricordando le migrazioni del passato, quando i migranti “stranieri” da linciare erano gli italiani, si è soffermata sui cambiamenti dei flussi migratori e delle economie mondiali e su quello che non è mai cambiato: “l’immagine, il pregiudizio e la stigmatizzazione dello straniero”.I flussi migratori ormai sono composti da disperati in fuga da guerre e persecuzioni e da un futuro di miseria; sono donne, bambini, uomini provenienti dalla Siria, Iraq, Eritrea, Africa sub-sahariana, che necessitano di protezione e debbono essere accolti secondo la Convenzione di Ginevra e il Regolamento di Dublino.
Dai dati forniti dal Ministero degli Interni: dal 1° agosto 2013 al luglio 2014 i migranti sbarcati in Italia sono stati 154.000; 90.000 in Sicilia di cui ben 43.000 a Siracusa quasi esclusivamente ad Augusta: la presenza di un grande porto militare, adeguatamente attrezzato per la nuova situazione, e la vicinanza geografica ai luoghi di origine del flusso migratorio lo hanno reso perfettamente idoneo allo scopo. I migranti arrivano ma appena sbarcati hanno bisogno di accoglienza e di assistenza sanitaria, ha aggiunto. Commentando, poi, l’Art. 32 della Costituzione - “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e garantisce cure gratuite agli indigenti” - ha detto che i soggetti titolari del “diritto” non sono i cittadini ma gli individui e ciò ha costituito un punto di riferimento fondamentale per la scelta di tipo inclusivo che ha fatto l’Italia …Una Tutela della Salute Senza Frontiere. Dall’emergenza si è passati alla programmazione con la formulazione e successiva applicazione di un Piano di Contingenza Sanitario Regionale Migranti volto a ridurre al minimo l’impatto dell’evento sulla salute dei migranti ma anche dei soccorritori e della popolazione residente.
Questo ha reso necessario un coordinamento di tutte le figure coinvolte e la definizione dei ruoli, delle responsabilità e delle procedure operative: dallo sbarco fino all’assistenza sanitaria nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) dove i migranti vengono ospitati. In questi Centri il medico dell’ASP, collaborato da un mediatore interculturale, esegue le prime visite e prescrive cure identiche a quelle erogate da un comune medico di base.