Come è bello passeggiare con l’Archeoclub……fra le opere d’arte.
Sabato 9 Marzo 2013  alle ore 18 presso il Palace  Hotel Sant’Alphio si è tenuta  una conferenza sul tema “Gian Lorenzo Bernini, scultore, architetto, pittore, urbanista, scenografo del ‘600”. Relatore il Prof. Paolo Giansiracusa.
In apertura di serata la presidente Prof.sa Maria Arisco ha conferito a nome dell’Archeoclub di Lentini ilDavid: Roma-Galleria Borghese titolo di “Socio Onorario” al pittore Luigi Dugo per la  competenza in campo artistico, per il prezioso sostegno e l’affetto che ha sempre manifestato nei confronti dell’Archeoclub di Lentini.
Tutti gli intervenuti, numerosissimi, hanno espresso il proprio gradimento tributando un lungo applauso a Luigi, che ha ringraziato, commosso, per il riconoscimento ricevuto.
”Perché, vi chiederete, stasera parliamo di Bernini ? - Ha esordito  Paolo Giansiracusa - La risposta è nel nostro territorio: le nostre chiese, i nostri monumenti, i particolari architettonici, le scenografie delle nostre città sono state tutti influenzati dall’arte del Bernini.”
Il barocco siciliano senza la lezione del Bernini non sarebbe stato  quello che noi tutti conosciamo ed amiamo. Da qui, ha preso il via un itinerario che ci ha fatto  passeggiare per le vie di Roma, ci ha portato nelle sue chiese,  nei suoi palazzi gentilizi per scoprire come è possibile che il freddo marmo, l’alabastro, il bronzo possano con il gioco delle luci e delle ombre, diventare carni umane, sete fruscianti e provocare nei visitatori forti emozioni e sentimenti di ammirazione per la bellezza dell’opera d’arte e per la bravura dell’artista.Bernini:Particolare_Ratto di Proserpina
L’opera d’arte, infatti, dice il relatore, va gustata nello spazio per cui è stata creata, non nei musei che rappresentano l’obitorio dell’arte. Ed ecco  Piazza Navona e “La fontana dei 4 fiumi”,  “Il ratto di Proserpina”, alla galleria Borghese, con le dita di Plutone che affondano nella tenera carne di Proserpina, “ Il Baldacchino” dentro la basilica di San Pietro con la sua maestosità, “L’estasi di Santa Teresa” nella Cappella Cornaro della chiesa di Santa Maria della Vittoria,
Così grazie ad una esposizione ammaliante e fascinosa, con grande perizia, il prof. Giansiracusa, fra la presentazione di una scultura  ed il racconto di alcuni aneddoti, ci ha regalato  due ore abbondanti di grande cultura ed un bellissimo viaggio nel tempo e nello spazio.  Ancora una volta  “grazie”. Poi, come ormai, è abitudine  consolidata negli incontri dell’Archeoclub, ha fatto seguito un ricco e assortito buffet.