Gita a Giardini Naxos
Domenica, 3 Febbraio scorso, altra bella occasione di svago e conoscenza per alcuni soci e graditi ospiti ( una sessantina circa di impavidi gitanti) dell'Archeoclub di Lentini che, di buon mattino, si sono ritrovati al solito punto d’incontro, per raggiungere in autobus la meta prescelta, la cittadina di Giardini Naxos.
Durante il tragitto, il Presidente, prof. Pippo Cosentino, dopo un breve accenno a quelle che sarebbero state le tappe principali dell’escursione, ha intrattenuto i soci in ordine ai prossimi, entusiasmanti appuntamenti del sodalizio, in primo luogo l’imminente inaugurazione del restaurato affresco “ La madonna che allatta” presso la Chiesa Rupestre del Crocifisso, realizzato con i fondi della nostra Associazione, manifestazione che vedrà l’intervento di numerose personalità e coinvolgerà i soci in prima persona.
Piacevolmente trascinati dalle parole dei Presidente, il tempo è volato, e ci si è così ritrovati in men che non si dica nella graziosa cittadina di Giardini Naxos, meta della nostra gita, prescelta non tanto per le sue pur rilevanti bellezze naturali, quanto per le affinità con la nostra Leontinoi, essendo entrambe colonie calcidesi.
Ad attendere il drappello degli escursionisti,una nutrita rappresentanza della locale sezione dell'Archeoclub, guidata dalla Presidente, prof.ssa Fulvia Toscano, che nel salutare calorosamente gli ospiti, ha tenuto a sottolineare il legame tra i due gruppi, costituito dall'amore per la propria storia, le proprie tradizioni, la propria cultura, ed ha auspicato l’avvio di un intenso scambio di esperienze.
È quindi iniziata la visita vera e propria del Parco Archeologico di Giardini Naxos, con la dotta guida di un altro socio della locale Sezione Archeoclub, che, preliminarmente, ha fatto un breve excursus della storia della città e del suo Parco Archeologico: prima fra le colonie greche della Sicilia, fu fondata nel 734 a.c. da coloni calcidesi e da abitanti dell’isola di Nasso ( da cui deriverà poi il nome della colonia): alleata degli Ateniesi, ha condiviso con Leontinoi la rivalità con Siracusa e come Leontinoi ha conosciuto la distruzione e la deportazione dei suoi abitanti.
Gli scavi, iniziati negli anni 50 del secolo scorso, in una zona molto suggestiva, anche sotto il profilo paesaggistico ( una striscia di terra, prospiciente il mare, larga una quarantina di ettari, tra la penisola di Schisò ed il torrente Santa Venera) hanno portato alla luce i resti dell’antico insediamento calcidese, e di successive ricostruzioni che si sono succedute nel tempo, sino all'epoca bizantina, e delle mure ciclopiche che circondavano l’insediamento stesso.
Il Parco Archeologico Regionale( al quale, oltre a quello di Naxos, è stata affidata la gestione di altri importanti siti, quali il Teatro Antico di Taormina, Villa Caronia, il Museo Naturalistico di Isolabella, e delle aree archeologiche di Taormina e Francavilla) è nato negli anni 2000, e comprende , oltre alla zona degli scavi, anche un piccolo, ma molto interessante Museo, che è stata la successiva tappa della nostra visita.
Realizzato in un antico fortino di epoca borbonica, il Museo ospita alcune raccolte di reperti rinvenuti nella limitrofa area archeologica ( anche se molto materiale è stato acquisito dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, accomunando, anche in questo, le nostre due città ....).
Le collezioni sono suddivise, sui due piani del Museo, secondo un criterio cronologico: al piano terra, manufatti del periodo preistorico, e reperti dell’età arcaica, al primo piano , ceramiche , terrecotte architettoniche, monete, utensili del periodo classico, dell’età ellenistica e romana/ bizantina.
Di particolare rilievo, un elmo bronzeo di età ellenistica, e numerosi manufatti ceramici, prodotti nelle fornaci rinvenute all'interno dell’area archeologica.
La visita è quindi proseguita all'interno del vasto sito degli scavi, ed ha riguardato l’abitato arcaico, con edifici molto semplici, a pianta rettangolare, lungo assi stradali ben definiti , le aree sacre, la cinta muraria che circondava il sito, le fornaci, molto ben conservate, che testimoniano l’intensa attività degli artigiani locali, nella realizzazione dei pregevoli manufatti di terracotta , e delle antefisse che decoravano i principali edifici della città, e di cui, come detto, sono conservati splendidi esemplari nel vicino Museo.
L’intensa mattinata e la lunga camminata tra i reperti archeologici, hanno suscitato tra i gitanti un notevole languore, che è stato prontamente alleviato dall'ottimo pranzo a base di pesce, consumato in un vicino ristorante, di fronte al mare, con una splendida vista sul porto della cittadina .
Ristorati dal buon cibo, dal piacevole vinello e dall'allegro spirito di convivialità che, come sempre , si è instaurato tra i tavoli, gli escursionisti hanno poi raggiunto la vicinissima Taormina, per una piacevolissima passeggiata tra le suggestive vie di quella che è una delle perle più importanti, della collana turistica della nostra splendida terra.
Lungo la principale via Umberto, si è avuto modo di osservare le belle vetrine, lo “ struscio “ dei tanti turisti che affollano anche in questo periodo la famosa cittadina, ma anche due interessanti esposizioni, sempre accompagnati da soci del locale Archeoclub: una mostra di pregevoli incunaboli (ospitata nella Biblioteca Comunale) , mirabilmente restaurati, risalenti al periodo tra il 1400 ed il 1500, ed altri testi antichi, ma di epoche successive, mirabili esempi della antica arte tipografica., ed il Museo Siciliano di Tradizioni Popolari, con interessanti pezzi , provenienti da collezionisti privati, di artigianato artistico ( sculture lignee, ceramiche, pezzi di carretti siciliani, cartelloni dell’Opera dei Pupi), preziose testimonianze della cultura popolare siciliana.
Nel tardo pomeriggio, stanchi ma oltremodo soddisfatti dell’ennesima opportunità di svago e cultura, come sempre realizzata grazie alle sapienti capacità organizzative del Presidente del suo prezioso staff, i gitanti hanno fatto ritorno alle proprie case, con il ricordo di una splendida giornata , trascorsa all'insegna della conoscenza, della cultura e dell’allegria.