TOUR UZBEKISTAN
La Via della Seta, Bukara, Chiva, Samarcanda.......nomi che evocano atmosfere fiabesche, scenari da Mille e una Notte, colori, sapori, profumi d’Oriente.....Un viaggio da sogno, ed anche un sogno di viaggio, che si e’ avverato per un nutrito, entusiasta ed ardimentoso gruppo di soci ed amici della Sezione di Lentini dell’Archeoclub, brillantemente capitanati dal Presidente, prof. Pippo Cosentino.
Un viaggio sicuramente affascinante, ma parimenti impegnativo, per le distanze ( sette ore di volo da Roma) ed il programma, che in nove giorni ha fatto toccare al gruppo cinque citta’ e percorrere oltre 1.300 km, attraverso i magici scenari di un paese dell’ Asia Centrale, l’Uzbekistan, che per tutti si è rivelato una piacevolissima sorpresa....
Partito nel primo pomeriggio del 19 Giugno dall’Aeroporto di Catania, alla volta di quello di Fiumicino, e di qui, in serata, perTaskent, il gruppo e’ atterrato in terra Uzbeka all’alba del giorno successivo ( con una differenza,rispetto al fuso orario italiano, di tre ore in piu’...)
Dopo una breve sosta in hotel per ritemprare le forze, e l’incontro con la bravissima guida che avrebbe accompagnato il gruppo per l’intera durata del tour, si parte alla scoperta di il Tashkent, dapprima la parte vecchia, con la visita al complesso di Hastimon, con le sue suggestive moschee, madrasse e mausolei, e l’affascinante bazar, ricco di voci, colori, profumi spesso stordenti.....di seguito, la visita della città moderna, ricchissima di verde ben curato, dai grandi viali alberati, ricca di fontane, parchi, splendide piazze (quella dell’Indipendenza, una delle più grandi dell’Asia Centrale, e quella di Amir Temur, il famoso condottiero Tamerlano, cui si deve gran parte dello splendore architettonico del Paese), ed una metropolitana le cui stazioni richiamano molto lo sfarzo di quelle di Mosca e San Pietroburgo, retaggi del periodo in cui l’Uzbekistan ha fatto parte dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche; e l’influenza russa continua ad avvertirsi parecchio, nell’organizzazione del paese (la lingua russa è tuttora lingua ufficiale, assieme a quella uzbeka) e nell’impianto delle città, nella parte moderna.
L’indomani, con un volo interno che da Tashkent ha raggiunto l’aeroporto di Urgengh, al nord del Paese, è iniziato il tour vero e proprio, che ha avuto come tappe, Khiva, con l’Itchan Kala ( splendida città murata ) cui si accede da quattro porte, ricchissima di suggestivi monumenti, tra cui la Moschea del Venerdì, con le sue 112 colonne lignee, la fortezza Kunia Ark, ed altri gioielli la cui elencazione risulterebbe troppo lunga, Bukhara, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall'Unesco, i mausolei di Ismail Samani, e Ayub e la Moschea Attar, e la Madrassa Mir-I Arab), Shakhrisabz ( la ‘’città verde’’ di Tamerlano, con la residenza del sovrano, la Moschea e la Scuola coranica) e infine, la leggendaria Samarcanda, centro commerciale e culturale, che ha rappresentato sino al XVI secolo, lo snodo fondamentale della via della Seta: impossibile esprimere con le parole ( e forse anche con le immagini.....) lo splendore e la ricchezza dei monumenti, la policromia dei minareti e delle cupole, la ricchezza e la grandiosità del magnifico complesso del Registan, della Madrasa di Ulugh Beg, i mausolei ed edifici funerari di una ricchezza stupefacente, il bazar, i cui sapori e profumi evocano immagini delle carovane che dall’India portavano in occidente le profumate spezie orientali....... Tappe di un viaggio avvincente, attraverso scenari seducenti: il deserto Kizil Kum, ( in realtà una affascinante steppa, interrotta da frequenti oasi, in cui sorgono piccoli villaggi rurali) il fiume Amu Darya, le montagne al sud del pese, ai confini con l’Afghanistan, che ci hanno fatto conoscere ancora più approfonditamente la realtà di un paese giovane e vivace, e di un popolo accogliente, aperto e sempre disponibile, verso il turista, che suscita in ogni circostanza affettuosa curiosità ed è fatto oggetto di attenzioni, sempre comunque molto discrete...: una popolazione eterogenea, testimonianza vivente del crogiolo di genti che hanno attraversato queste terre : uzbeki, kazaki, mongoli, tartari, russi, tagiki, un affascinante melting pot di popoli, che hanno lasciato evidenti tracce sui simpatici visi della gente.
Come già detto, l’Uzbekistan è stato per molti (forse, per tutti) una piacevole sorpresa: un paese dove la tradizione e la spiritualità islamica sono manifestate con molta discrezione, dove non si avverte in alcun modo l’intolleranza e la chiusura di paesi integralisti, dove la cura, la pulizia e il rispetto della cosa pubblica raggiungono vette inimmaginabili per le nostra realtà ( negli occhi di tutti, le immagini degli addetti alla pulizia che incessantemente spazzavano con le loro buffe ramazze di saggina viali, parchi, strade, sistemavano fiori, potavano siepi, tagliavano erba, e addirittura, lavavano con secchi e stracci le scale di accesso ai parchi e i pali dei lampioni......).
Il pomeriggio del 28 Giugno il gruppo ha fatto, infine, ritorno alle proprie case, con gli occhi ancora pieni della magnificenza dei luoghi visitati, ed il ricordo di una esperienza che ha sicuramente arricchito il cuore, la mente, lo spirito di ciascuno.
‘’ Il mondo è un libro, e chi non viaggia ne legge solo una pagina’’ (Sant’Agostino). E il gruppo Archeoclub, con questa magnifica avventura, ha sicuramente aggiunto molte, avvincenti pagine al libro della propria vita......