Li Tri Santi
Opera musicale dialettale sul martirio dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino.
Continuano a ritmo serrato gli appuntamenti previsti dal ricco cartellone di Leontinoi 2021, che ha visto l’Archeoclub particolarmente attivo, sempre in prima fila nell’organizzazione di eventi di alto spessore culturale, che hanno raccontato i tesori della nostra storia, della nostra arte, delle nostre tradizioni.
E proprio le nostre tradizioni popolari sono state le protagoniste della bella serata che si è svolta Giovedì 15 Luglio, nella magica cornice del cortile del Palazzo Beneventano, per la presentazione della edizione rinnovata di “Li Tri Santi”, opera musicale dialettale con i versi di Pippo Cardello, grande poeta e “Cuntastorie “ dei giorni nostri, e le musiche di Salvo Amore, valente chitarrista e raffinato compositore.
Anche questa volta, l’evento si è svolto in presenza, con un folto pubblico di soci e spettatori, seppur contingentato, nel rispetto della normativa Anti Covid.
Il piacere di ritrovarsi, in un luogo ricco di storia e di fascino, il romantico spicchio di luna che faceva capolino sulle mura del Palazzo, e la simpatica brezza, ancora più apprezzabile dopo l’afa della giornata, hanno reso gradevole la breve attesa, prima dell’inizio dell’incontro.
Ha introdotto la serata Alfio La Ferla, in rappresentanza del Comitato Leontinoi 2021, manifestando, innanzitutto, la sua soddisfazione per l’eccellente riuscita della manifestazione, che, in poco più di sei mesi, e pur con le problematiche comportate dalla pandemia, ha saputo produrre più di una trentina di convegni, tutti di notevole valore culturale, che hanno visto la partecipazione di numerose Associazioni del territorio: tra queste la più attiva è risultata sicuramente l’Archeoclub, che, peraltro, nelle sue iniziative ha sempre seguito un ben preciso filo logico.
E questa serata ( che originariamente era prevista per il mese di Maggio, in concomitanza con la festa patronale, ma che poi è stata rinviata per le note problematiche sanitarie) ha una doppia valenza, in quanto prevede, oltre la presentazione vera e propria della pubblicazione, una ghiotta sintesi musicale dell’opera stessa, con alcuni tra i più significativi pezzi, recitati dal “Cuntastorie “ Pippo Cardello, interpretati da Salvo Amore e dalla figlia Rachele, e accompagnati dalla magica chitarra dello stesso Salvo Amore, e dalla trascinante fisarmonica di Salvo Roccella.
Il Presidente dell’Archeoclub, prof. Pippo Cosentino, ha sottolineato ancora una volta l’importanza della conoscenza della nostra storia e delle nostre tradizioni, perché solo grazie ad essa è possibile un’autentica e proficua valorizzazione del nostro territorio.
Si è soffermato quindi sulla grande devozione che i cittadini lentinesi nutrono per i tre Santi, patroni del paese, ricordando il commovente gesto dei fedeli che, in questi ultimi due anni, in cui non si sono potuti tenere i tradizionali festeggiamenti, hanno tuttavia riempito i cancelli della Chiesa Madre con innumerevoli mazzi di fiori, a dimostrazione di un legame indissolubile, che neppure la pandemia è riuscita a scalfire.
Il Presidente ha quindi ceduto la parola a Don Claudio Magro, oggi Parroco della Chiesa Sacra Famiglia di Siracusa, in precedenza, con lo stesso incarico, presso la Chiesa Madre di Sant’Alfio di Lentini, dal 2000 al 2013, che, nel ringraziare per il gradito invito, ha rievocato le vicende che portarono alla elaborazione della prima versione dell’opera “ Li Tri Santi”, ricordando come nell’anno 2003, in occasione del 1750mo anniversario del martirio dei Tre Fratelli, si pensò di realizzare la narrazione della loro storia, sotto forma di un racconto popolare, con l’intervento di un cantastorie che illustrasse le vicende della loro vita e del loro martirio.
Dall’incontro con Pippo Cardello e con Salvo Amore, con i quali si instaurò poi un forte legame di amicizia, nacque il magnifico spettacolo che fu rappresentato per la prima volta nel Marzo del 2003 presso il Cineteatro Odeon, e vide un amplissimo afflusso di pubblico. A questa prima rappresentazione ne seguirono altre, che riportarono sempre un grandissimo successo.
Don Magro ha ricordato come, nonostante le difficoltà e le fatiche incontrate nella realizzazione dell’opera, gli artisti fossero sempre gioiosi e indifferenti alle fatiche, interpretando questo fatto come un segnale della protezione particolare dei Santi Patroni.
È intervenuta quindi la Dottoressa Arianna Rotondo, ricercatrice di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Scienze umanistiche della Università di Catania, che ha curato la prefazione di questa seconda edizione de “ Li Tri Santi”.
La studiosa ha innanzitutto richiamato l’attenzione sulla importanza del dialetto nella genesi dell’opera, che conferisce, per la sua espressività, maggior forza alla devozione popolare, comportando una forte immedesimazione nell’opera stessa.
Attraverso il racconto agiografico, che unisce la fede con la forte devozione popolare che i cittadini hanno sempre tributato ai loro Santi Patroni, l’opera, sotto forma di “ cuntu”, è lo specchio fedele di quel culto da sempre riservato ai tre fratelli di Vaste, giunti e martirizzati nel nostro paese per testimoniare la fede in Cristo.
La dott.ssa Rotondo si è poi particolarmente soffermata sulla tenera figura dei Santi che, nonostante la giovane età e la loro fragilità, hanno dimostrato una non comune capacità di resilienza, trasformando, grazie alla Fede, la loro debolezza in grande forza, capace di sopportare i martìri più crudeli da parte dei loro feroci aguzzini. Di particolare impatto emotivo, la tenera immagine dei due fratelli più giovani, che nei momenti di più grande difficoltà si stringono attorno al fratello maggiore, per trarre da lui la forza necessaria per affrontare il martirio.
Dopo aver nutrito la mente, con i qualificati interventi di Don Magro e della dott.ssa Rotondo ( in realtà, era prevista anche la partecipazione del prof. Enrico Iachello, docente presso l’Università di Catania, che però è stato poi impossibilitato ad intervenire), è arrivato l’attesissimo momento di nutrire anche il cuore, con i versi e le musiche degli eccezionali interpreti dell’opera musicale.
Il Maestro Pippo Cardello che, come è noto, è anche socio della nostra Associazione, destinatario di innumerevoli premi e riconoscimenti, per la sua pregevole attività letteraria, (tra i tanti, anche il Premio Pisano Baudo, assegnato dalla nostra Associazione), ha tenuto a ringraziare gli intervenuti, e tutte le Istituzioni che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, l’Archeoclub, il Comitato organizzatore di Leontinoi 2021, il Comune, la Cooperativa Badia Lost and Found, che ha curato l’organizzazione logistica dell’evento, don Magro e la dott.ssa Rotondo.
Ha dato quindi il via all’attesissima esibizione musicale, che costituiva un condensato dell’opera, con alcuni dei pezzi più significativi della storia del martirio dei Santi. Ogni pezzo era anticipato dalla recitazione di un testo, da parte del menestrello Cardello, e accompagnato dalle immagini tratte dal classico cartellone del cantastorie, che illustravano i singoli episodi, con la potenza espressiva dell’arte popolare.
Si sono così susseguiti diversi splendidi brani, che hanno sintetizzato la storia dei Santi Patroni: “ E certo nun è favola “, “ È di Vasti la gran storia” ( i Fratelli, perseguitati per la loro fede, partono da Vaste, loro città natale, e iniziano le loro peregrinazioni) ; “ Re Tertullo”, “ Tecla”, (in cui la storia della nobile romana di intreccia con quella dei tre Fratelli Martiri) e, infine, l’apoteosi di “ E ghiamamulu a Sant’Affiu”, in cui la musica trascinante e i versi pieni di gioia e di vita hanno fatto rivivere la magia dei giorni della festa del Santo Patrono, evocando i suoni, i colori e i profumi che rendono unico questo appuntamento, atteso ogni anno con grande emozione dai cittadini tutti.
È stato un grandissimo momento di poesia e di musica, che tutti aspettavamo da un tempo ormai troppo lungo, un magnifico ritorno alla bellezza, accompagnati da eccellenti musicisti, e dalla straordinaria voce di Rachele Amore, che, nonostante la giovane età, continua a dare prova di grande maturità artistica e di non comuni capacità interpretative. Un’ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, della ricchezza, della originalità e della vitalità del panorama artistico Lentinese.
Ma, come avviene per tutte le cose belle, il tempo è volato, ed è arrivato il momento dei saluti…. Il pubblico ha dimostrato con grandi applausi il proprio entusiasmo per questa bella performance, e la speranza di tutti è quella di poter tornare presto a godere della magia dei versi e della musica di Pippo Cardello e di Salvo Amore.