Il Cristianesimo ed il culto dei Santi a Lentini
Continua l’avvincente viaggio a ritroso nella nostra Storia.... Martedì, 4 Maggio, nella magnifica cornice della nostra Chiesa Madre, si è svolto un altro degli incontri, organizzati dal nostro Club Service, nell’ambito delle celebrazioni programmate per il 2750° anniversario della Fondazione di Leontinoi.
Dopo molti mesi, finalmente, la conferenza ha avuto luogo “ in presenza”, anche se nel pieno rispetto della normativa anticovid, e questo ha dato forse un valore aggiunto all’evento, per la speranza di uscire, poco a poco, da un’ emergenza sanitaria che ci ha privato, per molti mesi, della nostra socialità.
L’incontro, comunque, era visibile anche in streaming, sulle pagine Facebook della nostra Associazione e del Comitato “ Leontinoi 2021~2750 anni dalla Fondazione Greca”.
Ad accompagnarci anche in questo interessante viaggio, il Dr. Francesco Valenti, che ci aveva già appassionato nel precedente convegno sulla Lentini di epoca Romana.
Nell’introdurre la conferenza, il nostro Presidente prof. Pippo Cosentino, dopo i saluti di rito, ha ricordato come, proprio in virtù della vicinanza alla nostra Associazione, il Dr. Valenti sia stato recentemente nominato Socio Onorario dell’Archeoclub di Lentini.
Il Presidente ha quindi ringraziato il Parroco della Chiesa Madre, don Maurizio Pizzo, per la disponibilità nell’ospitare l’evento, che assume un significato ancora più rilevante, in coincidenza con i festeggiamenti in corso per la festività dei Santi Patroni ( anche quest’anno, tuttavia, in forma ridotta, per l’emergenza Covid).
Don Pizzo ha quindi espresso il proprio apprezzamento per questa iniziativa, che vale a rinsaldare la conoscenza delle tradizioni e della eredità religiosa del nostro territorio, essenziali per la formazione di una spiritualità autentica.
Ha preso quindi la parola il Dr. Giorgio Franco, in rappresentanza del Comitato “Leontinoi 2021”, che ha ribadito la valenza dell’incontro , in relazione alle finalità del progetto , che sono proprio quelle di promuovere e rinsaldare le conoscenze del proprio territorio, da parte dei cittadini.
L’incontro è entrato quindi nel vivo: il Dr. Valenti ha premesso che non è compito semplice, parlare della Storia dei Tre Santi, per la commistione di tradizioni popolari e credenze, che rendono complessa la decifrazione dei fatti storici.
Tradizionalmente, l’origine del Cristianesimo nel nostro territorio è stato fatto coincidere con l’arrivo a Lentini dei Tre Santi, avvenuto nel terzo secolo d.c.: ciò è quasi sicuramente non veritiero, per una serie di motivazioni: in primis, la considerazione che sin dal primo secolo d.c. Catania e Siracusa erano sedi di cattedre episcopali, per cui è difficile credere che il culto Cristiano non si fosse esteso anche a Lentini, che si trovava vicina ad entrambe le città, ed era situata sull’unica via che collegava le stesse.
Inoltre, altri episodi citati nella Storia dei Tre Santi fanno propendere per questa ipotesi:
1) Santa Tecla era già battezzata ;
2) quando l’ebreo Samuele chiese ai Tre Santi di battezzare il figlio , che essi avevano salvato, loro gli risposero di rivolgersi ai loro pastori , a conferma, quindi, del fatto che il culto Cristiano era già diffuso a Lentini.
Altra circostanza che conferma la preesistenza del Cristianesimo, è la presenza di estesi complessi catacombali, risalenti almeno al secondo secolo d.c., di cui quello della Chiesa di Sant’Alfio rappresenta solo una piccola parte.
Per la dimostrazione storica della esistenza dei Tre Santi non può farsi riferimento, secondo il Dr. Valenti, al solo Codice Vaticano Greco, di cui esistono diverse versioni, la prima delle quali risalente al 900 d.c.: quella custodita a Palermo forni’ lo spunto, a Sebastiano Sigona, per la elaborazione della Storia dei Tre Santi .
Questo codice è diviso in tre parti:
⁃ Il Martirio dei Tre Santi;
⁃ La storia del Vescovato;
⁃ La storia della Chiesa di Lentini.
Molti studiosi hanno criticato la ricostruzione storica di questi testi, mettendo in dubbio perfino l’esistenza dei Santi: ma ciò è avvenuto anche per altre figure della Chiesa siciliana, ad esempio Sant’Agata e Santa Lucia, di cui, successivamente, è stata accertata l’esistenza.
D’altronde, il culto dei Tre Santi è così forte e radicato, anche in altri luoghi, da rendere indubitabile la veridicità della loro esistenza.
In realtà , il Codice non ha lo scopo di dimostrare storicamente l’esistenza dei Santi, bensì di descrivere la posizione della Chiesa Lentinese in relazione a questioni teologiche insorte tra il Quarto e Quinto secolo d.c.
Il relatore ha quindi fatto un breve excursus sui vescovi della Chiesa lentinese: in realtà la figura del vescovo, all’epoca, era molto diversa da quella che noi intendiamo: il vescovo non era il responsabile di una diocesi, bensì il pastore di una comunità: ogni città, ogni paese aveva il proprio vescovo. Tradizionalmente si dice che Neofito, vissuto all’epoca dei Tre Santi, sia stato il primo vescovo lentinese; secondo la leggenda fu ordinato in sogno da Sant’Andrea (nella agiografia della Chiesa d’Oriente, uno dei Santi più importanti).
Ma numerosi altri risultano in documenti storici: il vescovo Lucido ( invitato da Gregorio Magno, in un’epistola, a vigilare sul vasto patrimonio immobiliare della città), il vescovo Luciano II, (firmatario di patti lateranensi), Costantino, forse il più prestigioso tra queste figure, amico del Papa, nominato ambasciatore dalla Chiesa Greco Romana.
Dopo una breve interruzione, a causa del festoso scampanio ( forse, un segno tangibile dell’apprezzamento dei nostri Santi Martiri...), il Dr. Valenti ha parlato della fine del Vescovato a Lentini. Dopo la conquista Araba, il vescovo Costantino fuggì, pare portando con se le reliquie dei Santi. Mentre in altri centri i vescovi rimasero , accettando di corrispondere ai conquistatori Arabi un tributo, nella nostra città la Chiesa rimase sguarnita.
I Normanni ripristinarono poi alcuni vescovati, con funzioni di controllo del territorio, ma non a Lentini, dove si insediarono i Templari.
A Lentini, tuttavia, risiedeva il vescovo di Malta, incaricato di amministrare il cospicuo patrimonio della chiesa locale, ed alla Chiesa Madre furono riconosciuti numerosi benefici: il titolo di ex Cattedrale, la nomina del Parroco da parte del Papa ( anziché del Vescovo), la possibilità dei diaconi di indossare la cappa cardinalizia durante la processione del Venerdì Santo, l’esenzione del parroco dal bacio all’anello vescovile ( chiaro simbolo di indipendenza ). Tali benefici rimasero sino alla metà del secolo scorso, e furono cancellati dal Concilio Vaticano II.
La relazione è proseguita con l’elencazione dei numerosi uomini illustri della Chiesa lentinese ( Tommaso d’Agni, vescovo di Gerusalemme nel 1200, Simone da Lentini vescovo di Siracusa, fra’ Reginaldo, e fra’ Regerio vescovi, rispettivamente di Marsicano e di Amalfi, il beato Scammacca e numerosi altri).
Il Dr. Valenti si è quindi soffermato sui numerosissimi ordini religiosi che si insediarono nella nostra città, a conferma della vivacità della vita religiosa nel nostro paese: i Carmelitani, i Cistercensi, la Commenda di San Lazzaro , i Minimi Conventuali, i Cavalieri di Malta, i Francescani, gli Agostiniani, i Minimi di San Francesco di Paola.
Infine, un breve accenno ai culti più significativi del nostro territorio , in primis quello dei Tre Santi, che, dopo un intervallo nel periodo normanno , tornò più forte con il ritorno a Lentini delle reliquie a suo tempo trafugate, ma anche quello della Madonna Odigitria, di San Marco, di Sant’Andrea ( protettore dei pescatori del Biviere), di San Sebastiano.
A conclusione del suo intervento, il relatore ha auspicato un maggior approfondimento, da parte di studiosi e storici, su una materia così vasta ma che presenta ancora molteplici possibilità di studio ed approfondimento.
Si è così giunti ai saluti finali del Prof. Cosentino, che, in questa occasione, ha anticipato l’intenzione del nostro Club Service di promuovere e sostenere, anche in collaborazione con altre Associazioni del territorio, una raccolta di fondi per il restauro di un dipinto di epoca barocca, rappresentante il martirio dei Tre Santi, allocato nel Santuario intitolato agli stessi.
Infine, il Presidente ci ha dato appuntamento per le prossime, imperdibili, iniziative :
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il 18 Maggio, l’incontro con il prof. Paolo Giansiracusa sul tema “ Caravaggio in Sicilia, tra il 1608 ed il 1609”;
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il 28 Maggio, per il programmato incontro con la Guardia di Finanza, che illustrerà la sua attività nel recupero di beni artistici trafugati, recuperati e restituiti alla collettività. In quest’ultima occasione, sarà effettuato anche uno speciale annullo filatelico.