NOTA DI GIULIA ARCIDIACONO E ITALO GIORDANO
Lo scorso 23/11/2012 presso i locali di Navarria in Via Murganzio a Lentini, la dott.ssa Giulia Arcidiacono, dottore di ricerca in Storia dell’Arte Medievale e il dott. Italo Giordano, archeologo, hanno tenuto, su invito dell’Archeoclub di Lentini, una conferenza dal titolo “La chiesa del Crocifisso e di San Giuseppe il Giusto: gli affreschi la storia e l’archeologia”.
Nella sua relazione il dott. Giordano, dopo avere messo in luce l’evoluzione dell’assetto urbano dalla città, dall’età greca al Settecento si è soffermato sull’architettura della chiesa del Crocifisso per poi centrare specificamente l’attenzione sulla chiesa di San Giuseppe Giusto, ubicato in cima al colle San Francesco. Dopo avere argomentato sui dati di archivio e avere offerto una lettura del contesto topografico in cui sorge il monumento il dott. Giordano ha dato una lettura del doppio strato di affreschi che decoravano interamente l’interno, illuminato da un rosone posto nella semplice facciata. La dott.ssa Arcidiacono, ricostruita la storia della chiesa del Crocifisso di Lentini, monumento fra i pochi ad essere stato continuativamente officiato dal Medioevo al Settecento, ha analizzato in dettaglio la decorazione pittorica che ne riveste le pareti, individuando di ciascuna delle cinque fasi decorative che ne ricompongono il palinsesto la cronologia relativa, i contenuti iconografici e le referenze culturali specifiche.
La città greca di Leontinoi, la successiva Leontini romana e medievale, e l’attuale Lentini, come nel toponimo così in relazione ai luoghi, ha subito delle trasformazioni molto profonde ancora difficilmente decifrabili se non in linea generale.
Nella sua relazione il dott. Giordano, dopo avere messo in luce l’evoluzione dell’assetto urbano dalla città, dall’età greca al Settecento si è soffermato sull’architettura della chiesa del Crocifisso per poi centrare specificamente l’attenzione sulla chiesa di San Giuseppe Giusto, ubicato in cima al colle San Francesco. Dopo avere argomentato sui dati di archivio e avere offerto una lettura del contesto topografico in cui sorge il monumento il dott. Giordano ha dato una lettura del doppio strato di affreschi che decoravano interamente l’interno, illuminato da un rosone posto nella semplice facciata. La dott.ssa Arcidiacono, ricostruita la storia della chiesa del Crocifisso di Lentini, monumento fra i pochi ad essere stato continuativamente officiato dal Medioevo al Settecento, ha analizzato in dettaglio la decorazione pittorica che ne riveste le pareti, individuando di ciascuna delle cinque fasi decorative che ne ricompongono il palinsesto la cronologia relativa, i contenuti iconografici e le referenze culturali specifiche.
La città greca di Leontinoi, la successiva Leontini romana e medievale, e l’attuale Lentini, come nel toponimo così in relazione ai luoghi, ha subito delle trasformazioni molto profonde ancora difficilmente decifrabili se non in linea generale.
Le tre città, ovvero quella greca, romana e medievale si sono “sovrapposte” senza soluzione di continuità sui luoghi definiti dai Colli San Mauro e Metapiccola e sulla vallata posta tra questi.
Le necessità difensive determinavano la creazione di un sistema fortificato già nel VI sec. a.C, il cui tracciato, probabilmente, veniva riproposto, inalterato, in età medievale. È in età medievale che venivano costruiti i due maggiori edifici civili di Lentini: il Castrum Vetus, e il Castrum Novum posti su due alture da cui era possibile osservare il vastissimo territorio che si estendeva verso Nord.
Gli eventi tellurici del 1167, del 1542 e del 1693 determinarono delle profonde soluzioni di continuità sia nel tessuto sociale sia nel tessuto urbano. Tali eventi, purtroppo, hanno cancellato gran parte del patrimonio medievale, di cui rimane qualche lacerto nel paese odierno. Tuttavia le chiese rupestri, sparse nel territorio, in qualche caso ancora decorate, si offrono come preziose testimonianze di un contesto storico- artistico in parte perduto e come miracolose sopravvivenze della Lentini anteriore al 1693.