Avanguardia artistica del Novecento
Giovedì 9 febbraio, presso il salone del S. Alphio Palace, si è svolta la conferenza, promossa dall’Archeoclub di Lentini, sul tema”Avanguardia artistica del Novecento”. Relatore il prof. Paolo Giansiracusa, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Catania. Dopo una breve introduzione della Presidente Maria Arisco, il prof. Giansiracusa, con l’eloquio  discorsivo e accattivante che gli è proprio, ha illustrato il tragitto artistico della pittura europea dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, età di transizione e di passaggio tra il vecchio e il nuovo. Con obbligata velocità, ma con precisione e chiarezza, ha percorso la variegata strada che dalla crisi del tardo romanticismo, attraverso la stagione realista, ha poi condotto all’Impressionismo prima e alla varie esperienze del Post-Impressionismo e dell’Espressionismo dopo, e quindi del Futurismo e del Dadaismo, fino al Cubismo e alla geniale produzione di Pablo Picasso.
 
 
La storia dell’arte ha accompagnato da sempre – ha detto il prof. Paolo Giansiracusa – le vicende storiche e culturali dell’uomo. Spesso le ha anticipate o scavalcate, ma sempre le ha interpretate.
Così, dal sentimentalismo patinato del Romanticismo, ora visionario e fantastico, ora ideale e patriottico, si è passati al realismo crudo di Courbet e a quello suggestivo dei Macchiaioli, e poi all’esperienza dirompente degli impressionisti, i quali, pur manifestando l’impegno per una pittura dal vero, lasciano gli ateliers e “en plein air” esprimono l’impressione visiva di un insieme di colori che muta con il variare delle condizioni della luce. Esempio emblematico le numerose tele di Claude Monet della Cattedrale di Rouen, colta in diversi momenti del giorno.
Non meno importante, nel processo culturale del tempo, il Futurismo, teorizzato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti nelle pagine del Figaro. Movimento fortemente innovativo, antitradizionalista, in antitesi col “passatismo” borghese e benpensante, celebra la velocità, l’insonnia febbrile, “la guerra sola igiene del mondo”, “lo schiaffo e il pugno”. Nelle arti figurative, usando la tecnica della scomposizione del colore e della forma, trova in Boccioni, Carrà e Balla i suoi massimi esponenti.
Specificatamente, in Boccioni, caposcuola  del movimento pittorico in questione, la compenetrazione tra figura e ambiente annulla ogni forma di opposizione tra forma e spazio, tra soggetto e oggetto, propria delle pittura tradizionale, in un sorta di sintesi e fusione dinamica. La sua arte diventa, in tal modo, per la sua peculiarità, il simbolo di un tempo.
E poi il Cubismo di Braque e Picasso, certamente il più geniale tra gli artisti del Novecento, che sviluppa in modo del tutto personale e originale molteplici tecniche innovative. Con uno stile fortemente personale, Picasso espresse nella sua pittura una visione della vita quotidiana drammatica e dolente. Dal “periodo blu” al “periodo rosa”, da “Les demoiselles d’Avignon” a tante altre opere, fino a “Guernica” e alla”Colomba della pace”, con le quali l’arte pittorica diventa denuncia politica.
La proiezione di una serie di diapositive degli artisti citati ha visivamente completato e arricchito i contenuti della relazione del prof. Giansiracusa, già di per sé sufficientemente eloquente.